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STORIA E SCOPI

   Riduci

    I Vecchi amici del Gran Sasso si sono visti più volte a tavola imbandita e in più d’una occasione s’è parlato di incontri più larghi: da ultimo, nell’inverno 2001-2002,  sono stati Peppino D’Eugenio e Mimì Pirocchi di Teramo a riparlarne con l’ascolano Francesco Saladini trovandosi sci ai piedi a Monte Piselli.
    “Io pensavo a una cena, a dieci/venti cristiani”, si è lamentato poi Peppino; ma perché il gioco valesse la candela  Saladini ha interessato Mimì Alessandri  (AQ), Franco Cravino (RM) e Lino D’Angelo (Pietracamela) ottenendo il loro assenso alla firma del primo, per quanto si sa, tentativo di mettere insieme tutti i gransassisti,  come da invito che segue:

RADUNO "VECCHIE GLORIE” DEL GRAN SASSO
Prati di Tivo di Pietracamela (Teramo) – 27 / 28 / 29 settembre 2002  - hotel Miramonti

    L’idea di radunare tutti coloro che trent’anni fa arrampicavano sulle pareti del Gran Sasso è nata in una riunione di alpinisti abruzzesi; se ne è parlato a lungo e, alla fine, alcuni non-più-tanto-giovani  hanno deciso per un INCONTRO INFORMALE incaricandosi  di individuare, ognuno nella sua zona, i nomi di chi “allora” partiva il sabato pomeriggio o la domenica mattina presto per raggiungere le pareti del Corno grande, del Corno piccolo e del Pizzo Intermesoli.

    L’incontro dovrebbe svolgersi nei termini seguenti:


* l’invito, con il conseguente oltraggioso titolo di “vecchia gloria” (riportato sul cartellino nominativo che verrà consegnato all’arrivo), è rivolto a chi, prima della fine del 1972, ha scalato nel gruppo del Gran Sasso una o più vie di roccia, o di ghiaccio o di misto, di qualsiasi grado della “fu” scala Welzenbach;
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sarà ovviamente gradita anche la partecipazione di alpiniste/i più giovani così come quella di escursioniste/i, coniugi, partners, figli, nipoti e amici;
* dell’iniziativa vengono informate le Delegazioni e le Sezioni CAI nonché le Guide alpine del centro Italia, mentre si chiede a “lo Scarpone” e a “L’Appennino” di darne notizia;
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in linea di massima il programma prevede:
l’inizio e la presentazione del raduno, nella sala conferenze dell’albergo, alle  9,30 di sabato 28 settembre;
la possibilità per tutti di prendere la parola e raccontare o chiedere i come e i perché di allora e di oggi, la montagna e gli amici;
un'uscita collettiva domenica 29 settembre, tempo permettendo, verso  il rifugio Franchetti  o la Val Maone,  eventualmente per salire una via di roccia o una ferrata;
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saranno a disposizione sale per gruppi più ristretti, anche con videoregistratore, schermo e proiettore per coloro che portassero,  meglio se preannunciandolo, cassette o diapositive  d’epoca;
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per partecipare al raduno e usufruire dei servizi e dei prezzi concordati, ma anche ove si scelga di NON prenotare nulla, è indispensabile compilare e inviare alla segreteria (vedi altro foglio)  il modulo di  adesione qui unito,   in modo che GIUNGA entro il 18 settembre.

  
    Ci auguriamo di ritrovarci in tanti e non solo  per il necessario piacere della memoria ma anche per capire se siamo ancora “quelli”.

31 maggio 2002

Mimì Alessandri, L’Aquila
Franco Cravino, Roma
Lino D’Angelo, Pietracamela
Peppino Di Eugenio, Teramo
Francesco Saladini, Ascoli Piceno


Non è stato facile, a questi firmatari e ad altri amici, raccogliere in un indirizzario oltre 250 nomi (altri se ne sono aggiunti poi),  ma il risultato è  stato confortante: dal 27 al 29 settembre 2002 sono passati per il Miramonti 180 persone tra alpinisti, amici e parenti, mentre altri hanno espresso da lontano il proprio interesse e il rammarico di non poter essere presenti (vedi nella sezione “eventi” il testo degli interventi e altra documentazione) a un ritrovarci dominato da alcuni mattatori (Andrea Bafile, per fare solo un nome), ma soprattutto dal piacere del guardarci in faccia, magari dopo un’occhiata al cartellino, abbracciandoci metaforicamente e no.

    Il tempo, invece, non ha permesso la domenica neanche di ficcare il naso all’aperto: la neve è caduta per tutta la mattina, mentre i partecipanti abbandonavano delusi i prati (in diversi, però, si sono rapidamente consolati al ristoro venacquaro di intermesoli).

    Complimenti, ma anche una domanda comune : finisce qui?

    Non sembrava bello, di voglia di continuare a saperci insieme ce n’era tanta; d’altra parte il rischio del reducismo incombeva e lo stesso termine “raduno” aveva un sinistro sapore fideistico.

   Così la seconda volta, dal 6 all’8 giugno nell’hotel Fiordigigli di Fonte Cerreto di Assergi,  lo abbiamo chiamato “incontro” (vedi nella rubrica “eventi” le lettere di convocazione e resoconto).

    A Fonte Cerreto ci sono state meno presenze e forse meno abbracci,  ma s’è preso francamente atto che della nostra memoria abbiamo bisogno, che sarebbe potuta risultare utile e magari interessante per  altri, infine che per attuare questa presa di coscienza era necessario ricorrere ad uno dei termini più impronunciabili e però più usati e abusati della lingua italiana: istituzionalizzarci.

    L’assemblea, abilmente manovrata come sempre in democrazia accade, s’è dunque costituita in ‘Comitato vecchie glorie del Gran Sasso’, ne ha indicato come scopi “salvo future estensioni e/o precisazioni … il recupero e la conservazione della memoria culturale e storica degli alpinisti di ogni regione e nazione operanti nel gruppo del Gran Sasso d’Italia fino al 31.12.1972”, ha eletto un “gruppo di gestione” (vedi meglio nella apposita rubrica di questa sezione) e gli ha dato mandato di stendere uno statuto provvisorio (vedilo nella rubrica omonima).

    Questa volta il tempo ha permesso la gita programmata per la domenica, svolta piacevolmente anche se a gruppi separati verso il Cefalone e il monte Aquila.

    Sulla base delle decisioni prese ad Assergi il gruppo di gestione ha poi lentamente strutturato l’idea del sito e alla fine partorito il sito stesso  così come  l’organizzazione di un terzo raduno : si, di nuovo “raduno”, perché si pensava non si dovesse aver paura delle parole e perché in realtà ci si sarebbe incontrati provenendo da parti d’Italia diverse e anche lontane, certamente più “lontane” oggi, malgrado il miglioramento e la disponibilità dei mezzi di trasporto, che trenta anni addietro.

    Il sito (vedine nella apposita rubrica) è stato dunque aperto ed ha cominciato man mano a riempirsi di contributi di soci e no, spesso tratti da pubblicazioni di strutture alpinistiche o privati che l’hanno generosamente permesso.

    Nel terzo raduno “vecchie glorie”  tenuto dal 23 al 26 settembre 2004,  con circa 40 soci presenti, di nuovo all’hotel Miramonti dei Prati di Tivo (invito e relazione sono come sopra nella rubrica ‘eventi’) è stato modificato lo statuto provvisorio del Comitato elaborato dal Gruppo di gestione  ed è stato confermato ed ampliato lo stesso Gruppo, restando presidente del Comitato Franco Cravino.

    Non la neve, questa volta, ma una avvilente pioggia ha impedito ancora la programmata uscita domenicale. 

    Sono ripresi gli incontri del gruppo di gestione ed è continuato il lavoro di raccolta di storie private o ufficiali da inserire nel sito internet; a questo punto i soci del Comitato hanno superato i 90 e l’insieme delle loro quote (il costo dell’adesione è rimasto ai 50 euro una tantum iniziali), oltre a qualche contributo straordinario, permetteva di affrontare tranquillamente le spese correnti di cancelleria e posta, tutto il lavoro di organizzazione essendo ovviamente fornito senza compenso dai “gestori”.

    Il quarto raduno (vedi rubrica “eventi”) è stato convocato per il 28-29 maggio 2005 a Castel del Monte ed ha registrato, malgrado la presenza di soli 23 soci, la trasformazione del Comitato in “Associazione vecchie glorie del Gran Sasso” con  l’approvazione di un nuovo statuto meglio rispondente alla esigenze amministrative e fiscali e la ulteriore conferma del gruppo di gestione e del suo presidente.

    Il  bel tempo ha favorito questa volta la gita collettiva della domenica, svolta in due tronconi verso il monte Tremoggia e sul bell’anello del Voltigno. 

    Per sabato 17 e domenica 18 settembre 2005 il Gruppo di gestione ha infine (vedi come sopra rubrica “eventi”) proposto a tutti i soci una gita collettiva con base o verso il Franchetti. 

    Il rifugio è stato raggiunto da 8 soci, alcuni dei quali hanno percorso al mattino di sabato il ‘sentiero Ricci’ all’Orientale, scendendo poi tutti ai Prati sotto la pioggia domenica mattina. 

    Più numerosi, anche se di poco, i convitati dell’ottimo pranzo svolto poco dopo a Intermesoli. 

    La progressiva riduzione dei partecipanti agli ‘eventi’ programmati dal gruppo di gestione non dovrebbe preoccuparci più di tanto. 

    La struttura è stata costituita e, almeno al centro, funziona, il che significa che lo scopo statutario di recuperare e conservare la memoria culturale e storica degli alpinisti operanti nel gruppo del Gran Sasso, perseguito con i contatti personali, gli incontri  collettivi  ed il continuo arricchimento del “sito”, trova man mano attuazione.

    Una maggiore risposta individuale sarebbe certo auspicabile; ma non si può aver tutto; se d’altra parte c’è qualcosa che sembra non interessante o incoerente o francamente sbagliata, dalla frequenza dei raduni alla gestione del sito ed oltre, il democratico invio di una lettera al sito, o d’una telefonata al più vicino “dirigente”,  può anche, se credete al Reader’s Digest, cambiare il mondo.

    I raduni-assemblea successivi vengono organizzati e si svolgono, come dalla separata rubrica ‘eventi’, nel rispetto del principio di alternanza tra versante aquilano e versante teramano del gruppo del Gran Sasso.

    Anche se la principale attività dell’Associazione è ora l’ampliamento progressivo del presente sito secondo lo scopo statutario – ‘recupero e conservazione della memoria culturale e storica degli alpinisti operanti nel gruppo del Gran Sasso’ - i raduni continuano a realizzare il motivo per il quale ci si è incontrati la prima volta: ritrovarsi, o conoscersi, tra tutti coloro che in qualsiasi modo vi abbiano arrampicato e in pratica, quindi, tra tutti gli alpinisti del centro-sud, un’esperienza che si è rivelata e continua ad essere felice prima ancora che utile. 

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    Tutto cambia sotto il cielo e dopo anni di raduni, riunioni, incontri, qualche cena e qualche gita, anche l’associazione è cambiata.

    L’assemblea del 12 dicembre 2014 a Roma ha deciso infatti, accogliendo la proposta avanzata dal gruppo di coordinamento, di sostituire alla dizione “vecchie glorie” quella di “alpinisti” del Gran Sasso.

    Fermi tutti i motivi che hanno portato alla costituzione della struttura e fermo lo scopo statutario di raccogliere e custodire la memoria di chi ha arrampicato sulla montagna più alta dell’Appennino, la modifica  è conseguita naturalmente all’ingresso nell’associazione di soggetti più giovani di quelli che nel 2002 l’hanno avviata e che restano peraltro ad essa profondamente interessati e legati.


Associazione Alpinisti del Gran Sasso
C.F.
93036720667 - Sede legale: Sezione CAI L'Aquila Via Sassa, 34 - 67100 L'Aquila - Segreteria: Via U. Tupini 133 - 00144 Roma
e-mail:
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